"Accendi la luce, spegni il dolore"
Come la Terapia della Luce si rivela efficace nel trattamento del dolore- Intervista di salute Plus al Dr. Fabio Fontana
Dottor Fontana, abbiamo già parlato della luce utilizzata per aumentare le difese immunitarie e dei tanti altri ambiti in cui questa terapia può essere risolutiva.
Oggi parliamo invece di come la stessa possa essere un ausilio quasi miracoloso nel trattamento del dolore, oltre che un importante sostituto della terapia farmacologica classica. C’è sempre più sensibilità da parte delle persone sugli effetti collaterali dei farmaci e quindi sul cercare delle soluzioni alternative per trattare i propri disturbi. Da questo punto di vista ci viene incontro la terapia luminosa che, soprattutto dopo tutte le sperimentazioni sulle lunghezze d’onda fatte negli anni passati per la terapia laser, oggi può avvalersi anche di dispositivi indossabili, grazie alle nanotecnologie, potendo così essere utilizzata direttamente sui punti di dolore al fine di avere un sollievo immediato e privo di effetti collaterali.
Su quali tipi di dolore agisce la terapia luminosa?
Questo tipo di approccio riguarda soprattutto i dolori che sono dovuti a disordini neuromuscolari: tensioni, contratture, infiammazioni ovvero, circa il 90% dei dolori che si provano comunemente. Lombalgia, sciatalgia, cervicali, emicrania, cefalea, artrite, artrosi, piccoli dolori traumatici… Per tutti questi disturbi, di cui soffre la maggior parte della popolazione, si può avere un beneficio sulla riduzione del dolore in pochi minuti.
La luce svolge un lavoro importantissimo non solo dal punto di vista antalgico, ovvero di abbassamento del dolore. Ricordiamo che esistono più di 50.000 pubblicazioni sulla Banca Dati Mondiale Della Medicina tra terapia luminosa, fotobiomodulazione e laser terapia. Quello che manca, quindi, non è la conoscenza scientifica, ma la consapevolezza della popolazione, dei medici di base sul fatto che si può trattare il dolore anche con la luce e con il laser. L’introduzione della luce, in certe lunghezze d’onda, su determinate zone del corpo, è in grado di togliere le infiammazioni e le contratture che causano la maggior parte dei dolori da posizione, o ricorrenti
Questa terapia è in grado di agire anche su altre tipologie di dolori? Può essere combinata ad un trattamento di fisioterapia, ad esempio?
Sì, possiamo utilizzarla anche nel trattamento del dolore post traumatico, con risultati ottenuti in un tempo leggermente più lungo (30 minuti anzichè 2-3 minuti come per i dolori comuni). I campi invece in cui questo tipo di approccio non è utile sono quei casi in cui vi è un danno strutturale reale, come ad esempio una stenosi midollare, una cisti radicolare, uno schiacciamento importante della colonna. In queste fasi molto acute l’unico approccio possibile rimane ancora l’uso dei farmaci specifici, come gli oppioidi, o l’intervento chirurgico. È qui però che la terapia luminosa diventa diagnosi poiché, il medico, nel caso in cui abbia un dubbio sulla gravità del problema, può partire da questo tipo di terapia, priva di effetti collaterali per poi valutare, nel caso in cui non vi sia nessun miglioramento, di proseguire con degli accertamenti volti a verificare se sia necessaria o meno una terapia farmacologica o un intervento chirurgico.
Nel caso invece di dolori cronici connessi a malattie particolari, come la Sclerosi Multipla o per i malati oncologici?
Anche in questo caso possiamo avere un miglioramento, una progressiva riduzione del dolore nel tempo. C’è da dire però anche una cosa importante: molti dolori che noi pensiamo essere cronici o inguaribili, come cefalee, emicranie, ecc., spesso dipendono da tensioni neuromuscolari e da conflitti di comunicazione tra i recettori della postura, i quali mandano segnali discordanti al cervello che fa fatica a trovare una risposta adeguata.
In questo caso l’uso della terapia luminosa viene raccomandata anche dal Ministero della Salute che, a fine 2017 ha varato nuove norme in materia di posturologia, identificando un nuovo tipo di paziente, definito “malato posturale”, ovvero colui che accusa dolori ripetuti nel tempo poiché dovuti ad un’errata postura. La maggior parte delle lombalgie, lombo-sciatalgie, cervicalgie, emicranie rientrano in questa casistica e, il Ministero afferma che per questa tipologia di pazienti i farmaci e la fisioterapia non siano utili alla guarigione ma solo al trattamento del sintomo. La soluzione, quindi, è capire quali sono i recettori che causano uno squilibrio e bilanciarli. In questo caso la terapia luminosa, che a differenza dei farmaci può essere localizzata, può andare proprio a riarmonizzare la comunicazione tra questi recettori, e fare in modo che il cervello non ricrei più quella tensione che porta a tutti quei disturbi sopracitati.
Dottore, molto spesso il dolore è anche causato da una condizione psicologica. Come si coniuga la terapia della luce nel quadro dei disturbi di natura emotiva?
La stessa può senza dubbio avere un beneficio anche a questi livelli. Non bisogna dimenticare, infatti, che il nostro umore e la nostra psiche sono condizionati dalla luce. La scienza non è ancora stata in grado di identificare bene quali siano i dolori di origine psico-emotiva e quali siano invece causati dal cervello. Una delle forme di difesa principali del cervello, infatti, è proprio quella di creare dei limiti di movimento nelle articolazioni che soffrono di quel dolore e di causare dolore anche quando non si sono superati i limiti fisici di movimento. Cioè, per paura di provare quel dolore il cervello attiva i muscoli antagonisti impedendo il movimento e causando dolore. In questo caso la luce, usata come terapia di riequilibrio della comunicazione tra cervello e recettori, riesce a sbloccare questi limiti che il cervello si è imposto e a liberare il movimento articolare senza dolore.
Il nostro corpo è veramente una macchina complessa…
Assolutamente. Per fortuna ci sono segni di presa di consapevolezza sui benefici che questa terapia può dare ai pazienti, ma siamo ancora lontani dal capire che il nostro corpo e la nostra salute è sostanzialmente un sistema informatico e un sistema elettrico, prima ancora che un sistema chimico.
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