Da Vedelago a Los Angeles per il Golden Globes
Il laser contro il dolore prodotto nella Marca immortalato al polso dell’attore Robert Downey junior, celebre nel suo ruolo di Ironman
Margherita Zaniol 14/01/2024
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VEDELAGO - Avete visto bene le foto della premiazione dei Golden Globes? Osservate quando Robert Downey junior, per tutti Ironman, alza le braccia in segno di vittoria. Ai polsi potete scorgere dei tondini che non sono degli abbellimenti. Tutt'altro. Sono il frutto della ricerca italiana sulle nanotecnologie e in particolare sui cosiddetti punti quantici che ha prodotto un laser indossabile 24 ore al giorno per combattere qualsiasi tipo di dolore. A produrla un'azienda veneta con sede a Vedelago, la Tao Technologies.
"Stavo tornando dalle vacanze natalizie —ricorda il CEO Fabio Fontana— quando mi ha chiamato un amico giornalista per dirmi che aveva seguito la diretta dell'evento e che aveva visto Downey Junior indossare il mio prodotto. Pensavo scherzasse, poi però mi sono arrivate decine e decine di segnalazioni e, dopo essermi stropicciato gli occhi, ho capito che era tutto vero. Mi sono quindi documentato e ho scoperto che Iron Man è un appassionato di nanotecnologie e che ha dato vita a una Fondazione per approfondire soluzioni tecnologiche avanzate al fine di salvare il mondo".
Ma perché applicare il dispositivo proprio in prossimità dei polsi? "È un punto molto importante —spiega Fontana— soprattutto in agopuntura. Si tratta infatti del punto PC6 (pericardio 6) definito anche Maestro del Cuore, ha diversi usi noti alla scienza, ad esempio nella prevenzione del mal d'auto nei bambini, per la regolazione del battito cardiaco nel ciclismo e negli sport di endurance, ma il suo uso principale è proprio indicato nei momenti di forte emozione, proprio adatto ad una premiazione così significativa per la carriera di un attore".
Alla cerimonia di Los Angeles dunque presente un po’ di Veneto, ma il dispositivo ha già avuto importanti testimonial: ricordate le dichiarazioni del numero uno del tennis mondiale, Novak Djokovic? Che ha mostrato sul suo petto questi dispositivi al Roland Garros ed ha dichiarato in conferenza stampa di voler diventare Iron Man grazie a questa nanotecnologia e che questo dispositivo era il più grande segreto della sua carriera. Dispositivo che si è visto poi anche a Wimbledon, quando ha alzato la maglietta e ha mostrato il nostro laser indossabile che ha fatto il giro del mondo. Ne ha parlato persino il The Sun".
Ma Novak non è il solo atleta a farne uso: "Abbiamo dato ossigeno —afferma Fontana— al ciclista Andrea Pasqualon, al campione di marcia Michele Antonelli, al pluricampione di boxe Luca Rigoldi e abbiamo permesso alla sciatrice Asja Zenere di non abbandonare le gare. Aveva avuto in brutto incidente che le aveva procurato la rottura del ginocchio. Faticava a riprendersi con la sola fisioterapia. Ma, una volta applicato il nostro dispositivo, è tornata a veleggiare fra i paletti dello slalom gigante come se nulla fosse accaduto. Senza dimenticare che un'importante squadra di serie A, di cui non posso rivelare il nome, ha deciso di inserirlo negli scarpini in via preventiva contro ogni forma di disturbo".
Al centro della tecnologia le nanotecnologie e i punti quantici i cui scopritori sono stati di recente premiati con il premio Nobel per la Chimica. “Questo dispositivo è talmente utile a livello posturale e neurologico che può essere usato anche in disturbi più gravi. La rivista The European Journal of Translational Myology e la prestigiosa banca dati del settore medico, Pubmed, hanno reso noto — dice Fontana — una ricerca realizzata, per conto dell'Università di Palermo, dal team guidato dal professor Giuseppe Messina, con la quale si è accertato che il laser indossabile è di aiuto per chi deve combattere contro patologie terribili come la sclerosi multipla. Lo studio ha dimostrato che il dispositivo favorisce l'aumento dei livelli di vitamina D, garantisce miglioramenti, statisticamente significativi, delle misure baropodometriche e determina una forza maggiore nella presa sia con la mano destra che con la mano sinistra. Risultati importanti che ci rendono ovviamente orgogliosi —conclude Fontana— e che dimostrano come il mondo delle nanotecnologie possa essere d'aiuto anche nel campo medico".