Presentato a Belgrado il "Piccolo dispositivo con la grande portata"
MEDICINA E SPORT 21/06/2024
Aleksandar Miletic
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Nei giorni scorsi a Belgrado il dottor Fabio Fontana, un bioingegnere italiano, ha presentato la sua invenzione, un dispositivo medico basato sulla nanotecnologia - il "Taopatch". Il pubblico mondiale si è interessato per la prima volta a questo dispositivo quando il miglior tennista di tutti i tempi, Novak Djokovic, ha dichiarato l'anno scorso, durante il Roland Garros, che l'uso della nanotecnologia era "il più grande segreto della sua carriera".
Il socio e amico di Fabio Fontana, Mladen Knez, ha spiegato che Đoković non è il volto di questa azienda, che non lo rappresenta come suo ambasciatore o che è contenta che la direzione utilizzi il loro prodotto. "Taopatch" ha recentemente aperto il suo ufficio di rappresentanza in Serbia.
"Novak ed io abbiamo amici in comune - ha detto Knez. - Tre anni fa volevo presentargli il nostro prodotto. Tramite un amico sono riuscito a procurarmi 20 minuti del suo tempo e sono arrivato velocemente a Belgrado dalla Slovenia. Stavamo raccontando una storia, lui si è interessato, quindi siamo rimasti per più di 20 minuti..."
Fontana ha iniziato questo progetto 12 anni fa dopo un grave incidente stradale che lo ha lasciato con mal di testa cronici. Poi si è dedicato alla biofisica e alla terapia laser. Alla scadenza, ha testato il suo brevetto su se stesso e ha scoperto che la sua mobilità è migliorata e il suo dolore cronico è diminuito significativamente. Ha anche testato la sua invenzione su pazienti affetti da sclerosi multipla e ha visto come afferma di avere miglioramenti anche qui. Sul suo sito si legge che il “taopatch” migliora il sistema immunitario, la postura del corpo, l'equilibrio, l'efficienza nell'attività sportiva, la concentrazione, l'equilibrio emotivo; oltre a ridurre lo stress, l’ansia e il dolore cronico.
Alla conferenza di Belgrado abbiamo sentito che questo "piccolo dispositivo" contiene strati di nanocristalli che sfruttano il calore corporeo e lo convertono in impulsi di debole luminosità, che vengono poi emessi in determinati punti del corpo. Questa nuova luce - sottolinea Fontana- stimola il sistema nervoso centrale e ne migliora la comunicazione con il resto del corpo, creando un effetto positivo immediato. Ha definito il suo metodo di trattamento una combinazione dell'antica saggezza dell'agopuntura con la moderna terapia della luce e la nanotecnologia.
"La prova che siamo sulla strada giusta è il fatto che l'anno scorso è stato assegnato il Premio Nobel a questo ramo della scienza - dice Fontana e sottolinea che la pelle è "il terzo occhio dell'uomo, attraverso il quale scambia la sua energia"; così come che lo stato dell'organismo può essere influenzato attraverso il mondo delle lotte (per esempio, il cervello di una testa malata emette lotte diverse e cupe rispetto ad una testa senza dolore...)".
Decine di atleti italiani di punta sono ambasciatori di questo marchio, soprattutto negli sport “piccoli”, come la squadra italiana di ginnastica, che – come sottolinea Fontana – ha ottenuto risultati storici agli Europei grazie a questa nuova tecnologia. Alla domanda su come reagisce ai rappresentanti della "medicina ufficiale" che contestano il suo prodotto, Fontana risponde...
"All’inizio era difficile. Per i primi cinque anni mi hanno dato del pazzo, ma nel frattempo molti hanno taciuto... Avete notato ai "Golden Globe" che anche Robert Downey Jr. indossava questa tecnologia, avete visto che anche il miglior tennista nel mondo, Novak Đoković, l’ha accettato. Il mondo si muove irresistibilmente in questa direzione".