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Un campo magnetico dal "respiro" degli oceani, ci aiuterà a capire il global warming

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16 apr 2018

Il "RESPIRO" degli oceani trasforma le maree in una gigantesca dinamo, che genera un altro campo magnetico, molto più debole rispetto a quello terrestre. Per la prima volta il magnetismo degli oceani è stato mappato e misurato con grandissima precisione dai satelliti dell'Agenzia spaziale europea. E anche se si tratta di un segnale sfuggente, può dirci molto su come si comportano gli oceani e, come conseguenza, anche sui  cambiamenti climatici in atto.

I tre satelliti costellazione Swarm dell'Esa, lanciati nel 2013, hanno misurato da una quota tra i 460 e i 530 chilometri, i lievi sussulti di questo campo magnetico. Il movimento di grandi masse d'acqua salata dovuto all'attrazione della Luna, infatti, oltre che a dar vita alle maree visibili a occhio nudo, genera una debolissima corrente elettrica interagendo con il campo magnetico terrestre. Questo dà origine a un altro campo che varia in base a come "respirano" i mari.

I risultati di questa nuova mappa del campo magnetico oceanico sono stati presentati allo European Geosciences Union meeting di Vienna, in Austria: "Abbiamo usato i satelliti della missione Swarm per misurare il segnale delle maree oceaniche dalla superficie fino ai fondali - ha spiegato Nils Olsen, dell'Università tecnica della Danimarca - e questo ci dà una visione globale di come gli oceani scorrono a tutte le profondità. E questa è una novità".

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I satelliti Swarm sono in grado di mappare come cambia questo campo magnetico "supplementare" nel corso di 24 ore, con una precisione sorprendente, visto che il segnale (2-2,5 nanotesla) finora è rimasto nascosto da quello dominante. Infatti è qualcosa come 20.000 volte più debole rispetto al campo magnetico terrestre. Quello creato dai movimenti di un altro oceano, di ferro fuso, nascosto nel nucleo che ci protegge dalle radiazioni solari e che orienta le bussole da sud a nord.

Come un elettrocardiogramma che ausculta i "battiti" oceanici, la missione Swarm ci mostra come fluiscono le acque e forse ci diranno come viaggia il calore tra le onde e le correnti marine. Un nuovo tassello per analizzare i cambiamenti climatici in atto: "Poiché gli oceani assorbono calore dall'aria, seguire come viene assorbito, distribuito e immagazzinato, principalmente in profondità è importante per capire il nostro clima che cambia" ha aggiunto Olsen.

Le misurazioni di Swarm hanno anche prodotto una nuova mappa della litosfera magnetica. Si tratta dei segnali generati dalle rocce che stanno sotto i nostri piedi, anch'esse producono un debolissimo campo magnetico, se confrontato con quello generato dal nucleo terrestre. Anche in questo caso, quella ottenuta dai dati satellitari è la più dettagliata mappa mai generata e ci aiuterà a comprendere meglio la storia evolutiva del nostro pianeta.

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Ultima modifica: 16 aprile, 2018
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