L’inizio della scuola primaria è per molti bambini e i loro genitori un giorno memorabile. Rappresenta, infatti, il punto di partenza di un lungo percorso e impegno educativo che, per molti, si concluderà molti anni dopo con la laurea. Durante questo importantissimo periodo formativo, i nostri piccoli scolari affronteranno delicati sviluppi cognitivi, fisici, fisiologici ed emotivi. È quindi fondamentale che si parta con il piede giusto, da subito, per fare in modo che vivano questa esperienza con la massima serenità.
Infatti, il passaggio dalla scuola dell’infanzia alla prima elementare potrebbe presentare dei problemi e delle sfide. Imparare a leggere, a scrivere e a fare i calcoli, non è così scontato per tutti e molti bambini possono avere delle difficoltà. Tuttavia, se un’area specifica dell’apprendimento è costantemente problematica per un bambino, si potrebbe essere in presenza di un disturbo dell’apprendimento.
I disturbi dell’apprendimento comprendono la dislessia (difficoltà nella lettura), la disgrafia (problemi di grafia e di abilità grafo-motoria), la disortografia (problemi di ortografia) e la discalculia (disturbo nell’abilità di calcolo).
È importante riconoscere il tipo di disturbo che si ha di fronte perché, se preso per tempo e adeguatamente trattato, può risolversi in età infantile, senza protrarsi in età adulta.
Bisogna, quindi, affidarsi a più professionisti in modo tempestivo affinché effettuino valutazioni ad hoc che individuano le cause di fondo. Spesso, per fare un trattamento completo, è necessario, infatti, l’intervento del logopedista, della psicologa, della neuropsicomotricista e del posturologo.
Ci si potrà chiedere: cosa c’entra la postura nell’apprendimento? E la risposta è molto più di quanto si pensi. Innanzitutto, per postura non s’intende solo il modo in cui i bambini stanno seduti a scuola o mentre fanno i compiti (molto spesso in maniera scorretta), ma la capacità dei loro recettori di inviare informazioni integre e corrette al sistema nervoso centrale.
Spesso si pensa, ad esempio, che la dislessia sia un disturbo di tipo cognitivo, ma, nella maggior parte dei casi, è dovuta ad un’instabilità nel globo oculare, causa per cui i bambini non riescono a convergere, non riescono a seguire in modo coerente una riga, saltando le righe e confondendo le lettere.
Secondo la Dott.ssa Arianna Mocellin, logopedista, “i bambini, come gli adulti, sono un micro cosmo posturale metabolico ed è scientificamente provato che, quando la postura, l’aspetto metabolico e l’aspetto sensoriale-emotivo non sono in equilibrio possono contribuire allo sviluppo di disturbi nella sfera del linguaggio, della letto-scrittura, della voce e di tutto quello che riguarda l’ambito di applicazione logopedica. Quindi, per garantire un equilibrio posturale del soggetto, è importante che i recettori inviino delle informazioni coerenti al cervello. Quando questo non avviene, si sviluppa uno squilibrio”.
Purtroppo, sempre più bambini stanno sviluppando uno squilibrio a livello recettoriale e la causa è riconducibile all’ambiente in cui viviamo, che è inquinato ed interferisce con la nostra salute.
La forma di inquinamento più dannoso è quello di tipo elettromagnetico perché crea un disturbo nella comunicazione tra il sistema nervoso centrale e tutti i recettori dell’occhio e di ogni muscolo del nostro corpo.
Ogni volta che c’è un disturbo importante nell’ambiente, le comunicazioni all’interno del nostro cervello e dei nostri muscoli sono alterate. “Nell’ultimo secolo, con l’avvento dell’elettricità e della tecnologia, sono state aggiunte milioni di frequenze che alterano la capacità del nostro sistema nervoso centrale di rimanere concentrato sul canale giusto” dice il Dr. Fabio Fontana, CEO e Founder di Tao Technologies, “Il cervello è in sovrastress, alterato, teso e consuma molta energia che va a discapito di chi ha disturbi del movimento, ma anche e soprattutto, dei bambini che hanno disturbi di apprendimento come la disgrafia, la dislessia, il cui rapporto tra occhio, cervello e mano è fondamentale”.
Ovviamente, l’uso degli smartphones e dei tablet sono sconsigliati perché, come comprovato dall’OMS, sono cancerogeni, ma sono anche strumenti creatori di inquinamento elettromagnetico. Anche se non si usa il telefonino, siamo comunque completamente circondati dall’elettromagnetismo nocivo. L’esposizione alla luce blu è altrettanto dannosa e si verifica quando si passa troppo tempo davanti agli schermi dei computer, dei tablet e dello smartphone di sera. Essa ritarda nelle ghiandole del cervello (l’epifisi e l’ipofisi) la produzione di melatonina notturna. Quindi, il bambino che passa tanto tempo davanti ai monitor, entra nel sonno pesante molto più tardi di quando dovrebbe, alterando il suo metabolismo.
A questo si può aggiungere, secondo il Dr. Fontana, un inquinamento percettivo dovuto all’abitudine dei bambini di scrivere da vicino, con gli occhi sempre in leggera convergenza, per poi passare del tempo sul telefonino con l’occhio sempre in leggera convergenza. “La convergenza continua dei muscoli oculomotori crea uno spasmo e porta a lavorare in maniera non corretta i muscoli dell’occhio e a mandare delle informazioni contrastanti al cervello rispetto alla corretta posizione delle cose e rispetto alle informazioni che vengono invece dal sistema vestibolare, perciò avviene una profonda alterazione posturale. Infatti, nei bambini che hanno dislessia e disgrafia, notiamo anche una profonda alterazione posturale, misurabile con foto posturali e con strumenti stabilometrici che va corretta nel tempo” afferma il Dr. Fontana.
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*Fine prima parte*
Vuoi saperne di più sull'apprendimento? Guarda le interviste del Dr. Fontana, del Dr. Bari e della Dott.ssa Mocellin qui: www.vimeo.com/telecolorewww.vimeo.com/sullealidellasalute
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