Siamo fatti di carne e ossa, ma soprattutto di emozioni. Questo significa che il nostro aspetto psico-emotivo incide sulla nostra salute tanto quanto quello chimico. Solo negli ultimi anni si è iniziato, tuttavia, a valutare la connessione tra il sistema nervoso centrale, endocrino e immunitario e il loro effetto sul benessere o malessere dell’essere umano. La disciplina che si occupa dello stretto rapporto di questi sistemi è la psiconeuroendocrinoimmunologia (PNEI) che, abbattendo la rottura dei saperi tradizionali, ha sostituito la psicosomatica nel tempo.
Il focus della PNEI è lo studio dello stress, l’alterazione dei sistemi dello stress e l’infiammazione cronica che ne deriva. Lo stress è studiato in tutto il mondo, ma è insegnato poco nei corsi di medicina perché la cura presuppone un approccio integrato fuori dagli schemi consueti. Infatti, il 60-80% delle visite mediche riguardano patologie legate allo stress, ma solo il 3% dei pazienti riceve un aiuto concreto per gestire questo tipo di sintomi:
- Mal di testa, vertigini, irritabilità, rabbia e attacchi di panico
- Fatica e debolezza muscolare
- Funzioni mentali e di cognizione deboli, ansia
- Difese immunitarie basse
- Allergie
- Digrignamento dei denti e tensione ai muscoli delle mascelle
- Aumento della frequenza cardiaca, aritmia, cardiopatie, ictus, ipertensione, ipoglicemia
- Disordini digestivi dolori allo stomaco, dolori addominali
- Aumento di peso
- Diminuzione del desiderio sessuale
- Tensioni, dolori cervicali, dolori articolari e muscolari diffusi
La percezione dello stress altera radicalmente la nostra risposta fisiologica allo stress. La preoccupazione di sintomi che non sono interpretabili si intensifica provocando un peggioramento che, a lungo andare, può manifestarsi in una delle seguenti patologie: asma, depressione, infezioni ricorrenti, freddo, reflusso/ulcera, intestino irritabile, eczema (malattie della pelle), obesità/diabete, cancro, malattie cardiache, malattie autoimmuni e fibromialgia.
Ma perché queste patologie da stress colpiscono il genere umano?
Gli animali agiscono per istinto, mentre l’uomo, in situazioni di emergenza e di stress, attiva onde cerebrali (very low frequencies) dal sistema nervoso simpatico. La reazione, in questi casi, si attiva attraverso la visione per l’animale e con il pensiero per gli esseri umani. Solo l’uomo, infatti, ha sviluppato la corteccia frontale, composta da 120 miliardi di neuroni, e i lobi cerebrali sono associati alle funzioni esecutive come l’auto-controllo, la pianificazione, il ragionamento e il pensiero astratto.
Lo stress è un problema legato alla nostra percezione perché siamo soggetti ad un carico allostatico che, quando supera un certo limite, diventa un sovraccarico allostatico. Gli stimoli sociali dello stress cronico sono l’asservimento tecnologico (campi elettromagnetici), la competizione capitalistica, i ritmi di vita, le rivalità di genere. Ma anche un’alimentazione scorretta, virus e batteri che mettono in difficoltà il nostro sistema nervoso e immunitario.
Questi problemi e conflitti scatenano emozioni che facciamo fatica ad interpretare. Quando partono gli stressor, soprattutto quello cognitivo, avviene una forte elaborazione nel sistema limbico dove ha sede il nostro sistema dei ricordi e delle credenze. Il sistema delle credenze ha valenza epigenetica, ossia, può modificare l’espressione dei geni, pur senza modificare la sequenza del DNA.
Capita quindi che si interpretano strutturalmente certi segnali sociali o di relazione in modo negativo che il corpo somatizza. Ad esempio, una paura nata durante l’infanzia può attivare in maniera cronica i sistemi dello stress, in maniera autoindotta, impattando il sistema nervoso centrale e il sistema immunitario. E questa condizione può protrarsi per tutta la vita, se non si cambia il punto di vista, la percezione e si agisce su più piani, come suggerisce la PNEI.
Per una corretta diagnosi dello stress cronico, si deve fare lo screening dei sintomi specifici, valutando i blocchi metabolici (attraverso la misurazioneHRV), l’ipertensione, l’obesità, la composizione corporea (attraverso la bioimpedenzometria), lo stress ossidativo, gli indici infiammatori e la valutazione bioenergetica equilibrio meridiani (BFB).
Le soluzioni per gestire lo stress sono molteplici. In primis, si possono adottare delle strategie di biohacking come la respirazione 5-2-5, una migliore qualità del sonno, ritmi di vita regolari e un’alimentazione corretta. Ma anche abbracciare un albero, ridere e praticare l’auto-abbraccio (riempie di endocrine) sono tecniche che aiutano l’aspetto emozionale.
Un altro modo per trattare l’aspetto emozionale è con Taopatch® EMOTION. Il nostro stato emotivo è spesso associato a determinate lunghezze d’onda di luce che permettono al metabolismo e ai ritmi circadiani di funzionare con sincronia per permettere un equilibrio e un benessere psicofisico.
Nel momento in cui viene a mancare l’equilibrio, il metabolismo e i ritmi circadiani hanno bisogno di essere trattati. È per questo che è nato il modello EMOTION, il dispositivo nanotecnologico ideato appositamente per il benessere psicofisico ed emotivo delle persone, la cui efficacia è stata dimostrata scientificamente in soggetti affetti da Sclerosi Multipla, andando a migliorare il loro aspetto psico-emotivo*. È stato inoltre dimostrato** che Taopatch® stimola la produzione di Vitamina D, ormone fondamentale per la regolazione dell’umore.
Applicati su determinati punti del nostro organismo, i dispositivi EMOTION, emettono dei segnali mirati, specifici e sperimentati, stimolando determinati punti e aiutando a riequilibrare quel sottosistema specifico. In generale, lavorando sull’equilibrio del sistema nervoso autonomo, possono aiutare a ripristinare l’armonia, andando a trattare le emozioni.
Taopatch® si è dimostrato quindi un valido alleato nell’approccio PNEI System per avere risultati nella regolazione dell’aspetto emozionale e, di conseguenza, sul benessere dell’intero organismo.
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Comunicazione rivolta ad operatori professionali.
*Utilizzo di dispositivi nanotecnologici nelle patologie degenerative cerebrali – Studio prospettico su 28 pazienti con Sclerosi Multipla
Alberto Lomeo, Giuseppe Cacciaguerra, Domenico Garsia, Antonio Scolaro – UOC di Chirurgia Vascolare Ospedale Cannizzaro-Catania
Giuseppe Messina [et al.] Dipartimento di Scienze Psicologiche, Pedagogiche, Educative: Unità di Ricerca dello Sport e Esercizio, Università di Palermo; Posturalab Research Institute,(Palab),Palermo.