Equipe giapponese riprogramma i linfociti T “killer” in cellule staminali pluripotenti in grado di attaccare e distruggere le cellule tumorali.
Nel nostro corpo esistono delle difese naturali contro le cellule maligne: sono i linfociti T. La loro capacità è quella di “annusare” le cellule e individuare quelle che non sono espressione naturale del nostro organismo attraverso gli antigeni, sostanze che stimolano i linfociti T a produrre degli anticorpi che attaccano il nemico e lo distruggono. Una particolare categoria di linfociti T, chiamati molto appropriatamente “linfociti killer”, è in grado di uccidere le cellule nemiche – cellule infettate da virus o cellule tumorali – distruggendone la membrana o attivando il loro sistema di autodistruzione che porta la cellula maligna all’apoptosi, la morte programmata. Molto utili, ma presenti in numero ridotto, dotate di vita breve e poco capaci di resistere ad attacchi particolarmente violenti. Per capirci, i linfociti T killer non sono in grado di difenderci dai tumori aggressivi né dall’AIDS. Ma tutto ciò potrebbe presto cambiare.
Ringiovanire le vecchie cellule - Scienziati dell’Università di Tokyo e del centro di ricerca Riken in Giappone sono riusciti ad applicare la straordinaria tecnica della riprogrammazione cellulare per trasformare i linfociti T killer in staminali pluripotenti. La tecnica, scoperta proprio in Giappone, all’Università di Kyoto, nel 2006, e che è valsa quest’anno il premio Nobel per la medicina a Shinya Yamanaka, consiste nel riportare una cellula anziana al suo stato embrionale. Le cellule embrionali, infatti, sono staminali pluripotenti, in grado cioè di differenziarsi in qualsiasi tipo di cellula del corpo umano. Controllando questo processo, è possibile far sì che le staminali si differenzino nel tipo di cellula che desideriamo. In questo caso, i ricercatori giapponesi le hanno ritrasformate in linfociti T killer, ma più giovani e forti dei precedenti: rinforzi freschi in grado di rimpiazzare i linfociti esausti sul fronte.
Armi contro tumori e AIDS - Tutto ciò è stato realizzato in laboratorio ma utilizzando pazienti volontari, che hanno “prestato” i loro linfociti vecchi e malconci agli scienziati per vederseli restituire riportati a nuova vita. Il grande risultato sta soprattutto nel fatto che i linfociti T killer erano già stati prodotti in laboratorio in precedenza, ma attraverso tecniche convenzionali che non li avevano potenziati, cosicché si erano rivelati inefficaci nella lotta contro il cancro; la riprogrammazione in cellule staminali pluripotenti indotte (iPS) permette di ovviare a questo problema. La ricerca, appena pubblicata sulla rivista Cell Stem Cell, si è concentrata su due esperimenti. Nel primo, è stato riprogrammato un gruppo di linfociti T killer in grado di combattere una tipologia di melanoma, mentre nel secondo si è andati a operare sui linfociti di un paziente sieropositivo. In entrambi i casi, le nuove cellule riprogrammate in laboratorio hanno mantenuto e incrementato le loro capacità di attaccare e distruggere i loro rispettivi bersagli: cellule tumorali e HIV.
Terapie più efficaci - Non sarà la cura definitiva, ma sicuramente in prospettiva potrebbe trattarsi di una terapia più efficace di molte in circolazione grazie al fatto di sfruttare delle armi che il nostro organismo possiede naturalmente nel suo sistema immunitario. Il prossimo passo, spiega Hiroshi Kawamoto, a capo dei due gruppi di ricerca, sarà quello di svolgere trial clinici per verificare “se queste cellule T possono uccidere selettivamente le cellule tumorali, ma non le altre cellule del corpo”. In caso di esito positivo, “queste cellule potrebbero essere iniettate direttamente nei pazienti per la terapia”. Si tratta di ipotesi che potranno essere realizzate in tempi brevi, assicura Kawamoto, poiché iniettare nuovi linfociti T killer riprogrammati nel sangue dei pazienti è quanto di più semplice si possa immaginare, mentre la tecnica di iPS si sta diffondendo e sempre più laboratori in tutto il mondo sono in grado di realizzarla. Se i trial andranno bene, terapie specifiche contro tumori e AIDS “potrebbero essere realizzate in un futuro non troppo lontano”.
fonte: http://scienze.fanpage.it/dalle-staminali-le-cellule-killer-contro-i-tumori/#ixzz2I7dDNIPX