Con il torneo di Wimbledon appena iniziato, non mancheranno di certo momenti emozionanti che le stelle più brillanti del tennis ci regaleranno durante i set disputati sul suo famoso manto erboso. Wimbledon è considerato la più importante e prestigiosa competizione in questo sport non solo per essere l’unico giocato sull’erba, ma anche per la sua longevità.
Organizzato per la prima volta nel 1877 dall’All England Lawn Croquet Club di Londra, è il torneo di tennis più antico del mondo. Nei suoi 146 anni di storia si sono confrontati centinaia di giocatori tra molte gioie e dolori. E, parlando di dolori, si può affermare che, probabilmente, quello più grande sia stato e sia l’epicondilite, conosciuta più comunemente come “gomito del tennista”.
Si chiama così perché l’epicondilite è un disturbo a carico del gomito dovuto alla degenerazione di un tendine alla sua inserzione ossea sull’epicondilo omerale (ovvero, la piccola sporgenza ossea terminale dell’omero che si trova nel gomito).
È un’infiammazione causata da un uso continuato ed eccessivo del gomito; i soggetti più colpiti sono certe categorie di sportivi, ma anche persone che fanno lavori manuali, che implicano movimenti di rotazione del polso o sollevamento di pesi e situazioni che inducono “microtraumi ripetitivi” del gomito e del polso stesso. È un disturbo molto comune che in Italia riguarda dall’1% al 3% della popolazione, nella fascia di età compresa tra i 25 e i 60 anni.
Il sintomo è un dolore alla regione esterna del gomito che può diffondersi lungo l’avambraccio e risvegliarsi nei movimenti di estensione e supinazione, facendo i gesti più comuni come girare una chiave, una lampadina, o stringere la mano. Tipica è la sensazione di debolezza dell’avambraccio e del braccio, ma l’epicondilite provoca anche la perdita di elasticità del tendine nel tempo.
Si tratta di una patologia degenerativa che, se non trattata, può diventare un disturbo invalidante che impedisce il normale svolgimento delle attività quotidiane con un notevole impatto sulla qualità di vita dei pazienti.
Solitamente, il trattamento prevede l’uso di antinfiammatori, terapie fisiche, sedute di fisioterapia e stretching. Il trattamento farmacologico è usato soprattutto nella fase acuta per ridurre l’infiammazione e il dolore a livello muscolare.
Negli anni recenti è aumentato anche l’uso della laserterapia per l’effetto antalgico, antinfiammatorio e biostimolante. In effetti, migliaia di studi scientifici hanno dimostrato come la terapia luminosa nel rosso e infrarosso sia in grado di alleviare il dolore, ridurre l’infiammazione e detensionare le contratture muscolari. Il nostro dispositivo medico nanotecnologico Taopatch®, emettendo lunghezze d’onda di luce anche nel rosso e infrarosso, può portare gli stessi benefici della laserterapia, ma in maniera constante e continuativa perché è indossabile.
Come testimonia Donatella, un’ostetrica che soffriva di epicondilite, l’uso di Taopatch® l’ha aiutata a risolvere questo problema e non solo. Dice Donatella:
“Ho conosciuto i dispositivi grazie alla mia osteopata che ha iniziato a trattarmi un’epicondilite che avevo al gomito destro e che non mi passava da un anno e mezzo neanche con la terapia medica e le infiltrazioni. Ha iniziato a trattarmi questa epicondilite e mi ha proposto di utilizzare questi dispositivi. Inizialmente, avevo rifiutato di provare i Taopatch® innanzitutto perché non sono una persona costante in questo genere di terapie quotidiane e quindi avevo paura di non riuscire tutti i giorni a posizionare i dispositivi, poi toglierli, poi riposizionarli. Non pensavo di riuscirci, e anche perché sono un’ostetrica e la mia impronta è più basata sulla medicina occidentale vera e propria, sui farmaci e non riuscivo a capire come questi dispositivi potessero realmente aiutarmi. In seguito, quando l’epicondilite non mi passava, appunto la mia osteopatia ha insistito, garantendomi che avrei ottenuto un miglioramento con Taopatch®.
Quindi, li ho provati e dopo due mesi sono rimasta contentissima e super soddisfatta del risultato, nel senso che, l’epicondilite è proprio passata e non si è più ripresentata dopo un anno e mezzo […] e da lì non ho più utilizzato farmaci. Ho provato con un buon risultato a testare Taopatch® per altri vari problemi tipo la cefalea o per il gonfiore addominale. Li ho provati per un dolore alla spalla. […] Quindi, li consiglio a tutti i miei familiari e colleghi. Sono contentissima del risultato che ho ottenuto con i Taopatch®, li utilizzo quasi quotidianamente anche a livello di energia del mio corpo, mi sento più energica dopo una giornata lavorativa, non sono stanca come ero prima. Quindi anche alla sera mi sento meglio. Li ho utilizzati e li sto utilizzando sulla l’Articolazione Temporo-Mandibolare per un problema odontoiatrico; ho messo l’apparecchio fisso e insieme sto utilizzando i Taopatch®, e anche lì sto vedendo un risultato molto buono, soprattutto rapido, e quindi direi che sono contentissima e li sto proprio consigliando a tutti e per qualsiasi cosa”.
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Comunicazione rivolta a operatori professionisti.