Negli ultimi anni è cresciuto un certo interesse riguardo l’alimentazione e lo stile di vita. Questo perché ci si sta rendendo conto di quanto una giusta alimentazione, abbinata ad un’attività fisica costante, influisca sul proprio stato di salute e di conseguenza sul mantenimento del proprio peso corporeo ideale.
Quali sono le cause che portano ad ingrassare, a dimagrire troppo, a sviluppare diversi disturbi e/o malattie?
I principali fattori sono il consumo di alimenti ricchi di grassi, sale, zuccheri, conservanti, coloranti, edulcoranti ecc., lo stile di vita sedentario, l’ambiente che ci circonda, ma anche e soprattutto i nostri pensieri e il nostro comportamento.
Cosa possiamo fare per risolvere queste problematiche?
Attualmente è molto in voga acquistare i più svariati prodotti dimagranti e/o adottare diete molto restrittive e iperproteiche per ottenere risultati a breve termine, ma questi risultati sono spesso effimeri e il nuovo stile di vita difficilmente viene mantenuto nel tempo. Inoltre questi tipi di diete portano con sé diversi effetti negativi e sono considerate pericolose dalla gran parte della comunità scientifica.
Per prima cosa bisogna distinguere i significati dei due termini “alimentazione” e“nutrizione”. Con alimentazione ci si riferisce soltanto al cibo che si introduce nel corpo, mentre con nutrizione si comprendono tutti i processi di digestione, assorbimento ed eliminazione che svolge il nostro organismo.
Purtroppo nella società occidentale ci si alimenta troppo e ci si nutre poco!Questo significa che alle cellule, i“mattoncini” che compongono il nostro organismo, mancano i principi nutritivi utili per svolgere le funzioni vitali e si riempiono invece di scorie e tossinederivanti da cibi malsani e dall’ambiente. Se questo stile di vita permane nel tempo, le tossine si accumuleranno a tal puntoche il nostro corpo, ormai stremato, permetterà lo svilupparsi di disturbi che vanno dall’aumento di peso (oltre alla formazione di grasso di per sé, le tossine vengono accumulate nel tessuto adiposo) alla formazione di inestetismi come la cellulite, ma anche a diverse malattie cronico-degenerative come quelle cardiovascolari, disturbi muscolo-scheletrici, diabete, cancro ecc.
Quindi è importante dare al nostro corpo la possibilità di funzionare al meglio, di rigenerarsi e di recuperare la propria naturale energia nervosa. Per fare ciò è necessario apportare alle cellule il giusto nutrimento: è ormai noto come un alto consumo di alimenti vegetali come frutta e verdura (ricche di vitamine, minerali, antiossidanti), semi e frutta secca (vitamine , minerali, grassi insaturi tra cui i famosi omega-3) germogli (cibi “vivi”, con alte proprietà nutrizionali che variano in base al tipo di germoglio), cereali integrali(vitamine principalmente del gruppo B e fibre che aumentano il senso di sazietà) e legumi(proteine vegetali con pochissimi grassi e zero colesterolo) abbia un ruolo preventivo e protettivo verso le malattie più varie oltre che contribuire in modo decisivo al mantenimento del giusto peso corporeo.
Non di meno è importante la quantità di cibo che consumiamo, che non dovrebbe superare quella che il nostro metabolismo riesce a smaltire.
Ogni individuo è diverso dagli altri, per questo è fondamentale valutare caso per caso, ascoltare le diverse esigenze e sviluppare un programma personalizzato che porti a mantenere nel tempo uno stile di vita sano proprio grazie all’acquisizione di conoscenze in campo alimentare, ma anche e soprattutto che porti all’autoconsapevolezza del proprio corpo e della propria mente.
È ormai noto lo stretto rapporto tra alimentazione e sfera psicologica ed il fatto che un adeguato comportamento alimentare preserva un ottima salute sia neurologica che, allo stesso tempo,psichica. Il cibo che assumiamo influisce anche e soprattutto a livello del sistema nervoso centrale. Una cattiva dieta con scarsa, eccessiva e/o squilibrata ingestione di alimenti secondo le loro proprietà nutrizionali può allora provocare spossatezza fisica,diminuzione delle prestazioni cognitive, squilibri neurali e problemi psicologici da non sottovalutare, come ad esempio tensione e labilità emotiva, ansia,umore altalenante, nervosismo, apatia, suscettibilità, sonno disturbato, etc. Una dieta sbilanciata ha anche un certo effetto sulle emozioni e sull’atteggiamento dell’individuo.
Gli stati emotivi a loro volta possono influenzare l’alimentazione inducendo comportamenti talvolta contraddittori per cui stati tensivi o di sconforto possono tradursi sia in compensazioni con esagerazioni nell’assunzione di cibo sia con ricorso a regimi alimentari esageratamente restrittivi che hanno un significato di autopunizione.
Per questo è importante abbinare una forte competenza in campo nutrizionale ad un approccio cognitivo-comportamentale, che indirizzi l’individuo verso un percorso di conoscenza di sé e della sua parte fisica e mentale.